MARCO FRITTELLA INCONTRA I GIOVANI DELL’I.T.E. SCARPELLINI DI FOLIGNO
Ore 14,15 del 20/01/2020, laboratorio 5 dell’I.T.E. Scarpellini.
Intorno al tavolo siedono alunni, professori e Marco Frittella, il noto giornalista televisivo, conduttore del TG 1.
Clima rilassato, ognuno sorride desideroso di ascoltare quanto dirà uno dei professionisti più esperti e garbati del piccolo schermo.
Già dall’incipit si coglie lo spirito di questo incontro: non parole in libertà, ma un esame della situazione del giornalismo televisivo italiano spiegata ai giovani perché possano avere consapevolezza della importanza ancora attuale del giornalismo.
Giornalismo è, per Frittella, selezione accurata della infinita moltitudine di notizie ed immagini offerte dalla realtà mondiale, oggi in aperta competizione con la capacità di chi, non giornalista, è però, in grado di diffondere, “in tempo reale” , le stesse notizie e immagini via social, da ogni parte del mondo verso ogni parte del mondo.
“Bene, dice Frittella, così è possibile che le notizie e le immagini siano meno soggette a manipolazione”, conscio, d’altra parte, che ciò comporta il rischio di una “dequalificazione” del lavoro giornalistico professionale e della perdita di capacità di resistere alle pressioni dei diversi “centri di potere” economico, politico, culturale ,ecc.
Si coglie, in quanto egli afferma, la convinzione che la funzione del giornalista è quella di confrontarsi, “guardandoli dritti negli occhi” ( come, ricorda, hanno fatto tanti giornalisti negli scorsi decenni) con quanti stanno “dall’altra parte” ovvero con chi esercita funzioni pubbliche o attività economiche ed assume responsabilità e gode, corrispettivamente, di facoltà operative riservate a pochi e il cui esercizio è capace di determinare conseguenze vantaggiose o dannose per l’intera compagine sociale.
Certo, secondo Frittella, rimane fondamentale , per ogni tipo di giornalismo, e in special modo quello televisivo, mantenere il contatto con i potenziali utenti di questo servizio “pubblico”, avvalendosi dei più recenti mezzi della tecnica e delle tecnologie più efficaci che permettono di far giungere, senza ritardi e senza lungaggini, ma anche senza eccessive semplificazioni, contenuti sempre più complessi e articolati, che, a suo parere, meriterebbero anche accurati approfondimenti.
L’attenzione con cui le sue parole sono state seguite da alunni e docenti e le domande che gli sono state rivolte hanno testimoniato che esperienze di questo tipo permettono un “guardarsi negli occhi”, lasciando una traccia emotiva destinata a diventare memoria della quale fare tesoro.
Ogni tanto è bello constatare che oltre al fare c’è spazio per l’insegnare: a Frittella sembrano venir bene l’uno e l’altro.
I presenti ne hanno tratto profitto e si confida che simili esperienze possano rinnovarsi.
Prof. Lilia Nieri