MERIDIANO D’EUROPA / Visita al Parlamento di Bruxelles e all’ex campo profughi sulla Manica 6-11 maggio
L’Unione Europa siamo noi
Riflessioni a un mese dal ritorno a casa
Il viaggio a Bruxelles non è mai finito, continua a vivere nella nostra mente fra i ricordi più belli, quelli che speri un giorno di rivivere con le stesse persone. Un’esperienza unica ed indimenticabile, che in pochi giorni ha segnato le nostre vite in maniera indelebile, piena di attività e di persone nuove da conoscere. La visita a monumenti e strutture di importanza sia storica che politica si affiancava ad una deliziosa passeggiata per le vie della città che terminava con l’arrivo nella piazza principale: con i suoi colori sfarzosi e forti colpiva subito l’occhio di chiunque la vedesse, e ci meravigliava per la sua imponenza ed eleganza. L’obiettivo del viaggio era conoscere l’Unione Europa nel dettaglio, in tutte le sue varie funzioni e collegamenti con varie associazioni.
Il vero scopo di quest’esperienza, rivelatoci poi, in realtà era lo stare insieme a persone diverse, complessivamente 250 ragazzi provenienti da diverse parti d’Italia, e differenti da quelle che abbiamo continuamente vicino. Eravamo chiamati a cambiare tutto quello che ci circondava per imparare ad essere pronti alle diverse culture a noi proposte. Perché è questo che succede nel nostro amato continente, 28 culture diverse che si confrontano e si uniscono al fine di raggiungere uno scopo comune. Abbiamo imparato a conoscerci tra di noi e alla fine siamo diventati tutti amici, perché non conta di dove sei, ma chi sei.
Il viaggio a Calais con meta l’ex-Jungla, inoltre, ha colpito particolarmente tutti, vedere la desolazione in un luogo un tempo pieno di vita è agghiacciante, ma anche questo ci aiuta a crescere. E’ importante apprendere fin da giovani queste tristi nozioni, perché il futuro dell’Europa siamo noi e nessun altro. I migranti vivono una vita difficile e piena di ostacoli, la nostra “gita”, o meglio, il nostro viaggio formativo, serviva a insegnarci anche questo.
Ma tutto ciò non poteva avvenire senza una compagnia a regola d’arte, sembravamo un’unica grande famiglia inseparabile. Non siamo mai stati contrari a niente, anzi ci siamo adattati come meglio potevamo e senza lamentarci abbiamo tirato avanti per concludere un’esperienza viva e totalizzante. Insieme abbiamo ragionato sulle questioni a noi proposte e sempre uniti siamo arrivati a delle conclusioni importanti. Non parlo solo del mio gruppo, ma anche di tutti gli altri provenienti da città diverse, con loro l’esperienza è riuscita a diventare un vero e proprio turbinio di emozioni forti e non è mancata qualche lacrima. Una sicuramente è caduta al momento di salire sul pullman, per l’ultima volta, quella più brutta, ma con un pensiero chiaro in testa: quello di fare un altro viaggio di questo genere, per rivivere quelle emozioni che ora mancano un po’ a tutti.
E’ doveroso ringraziare tutto l’istituto ITE F. Scarpellini per avermi e averci permesso di intraprendere questa meravigliosa esperienza, con un grazie speciale alla Prof. Giacinta Marinelli che con il suo sorriso e la sua disponibilità ci ha permesso di vivere dei momenti per sempre radicati nel nostro cuore.
Massimiliano Castellani
e i suoi 13 compagni di viaggio
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